lunedì 24 marzo 2008

La fiaccola Olimpica

Oggi è stata accesa a Olimpia la fiaccola per le Olimpiadi di Pechino.
Ho letto il percorso della fiaccola, che toccherà città simbolo come Parigi, Londra ecc. ecc.
Mi domando come sia possibile escludere Roma dalle città simbolo della storia del mondo!!
Eppure, nel percorso della fiaccola Roma non c'è.
E proprio vero che ormai, nei contesti internazionali, l'Italia non conta più nulla; almeno nel mondo dello sport!!!

Alziamo la nostra voce e facciamoci sentire su questo tema!!

mercoledì 12 marzo 2008

Petrolio: è l'inizio della fine?

E' evidente a tutti che la crescita del prezzo del greggio è continua e costante, senza che ci siano particolari criticità di natura politica, climatica o speculativa che possano giustificarlo.
Sembra che nessuno voglia prendere in considerazione quella che è la causa di fondo. E' noto a tutti che il petrolio, da cui dipende l'economia mondiale, è una risorsa finita! Nessuno è ancora in grado di dire quando finirà e con quale trend di riduzione; 20, 50 anni? Quel che è certo che già oggi cresce quotidianamente i gap fra domanda di prodotti energetici e disponibilità. Sembra che tutti vogliano esorcizzare il problema! Forse da parte degli esperti o dei media c'è il timore di creare una situazione di panico? Di fronte ad un problema così serio non bisogna mettere la testa sotto la sabbia come gli struzzi! Bisogna che istituzioni, uomini di cultura, imprese comincino ad impegnarsi nel delineare seriamente gli scenari di un mondo in cui progressivamente, ma fatalmente, le risorse petrolifere ed il gas naturale vanni a ridursi, fino ad esaurirsi completamente. E cominciare ad impostare seriamente dei piani realistici per cominciare a muoversi verso un sistema socio-economico mondiale privo di prodotti petroliferi.

venerdì 22 febbraio 2008

L’Italia fanalino di coda nella crescita economica

La notizia del giorno: “L’Italia fanalino di coda nella crescita economica” .
“La previsione di crescita per il 2008 ridotta allo 0.5%”
E su questa notizia si scatenano ora i giudizi di politici, esperti o presunti tali, economisti di destra o di sinistra ecc.
Vorrei aggiungere in rete anche le considerazione di un normale cittadino, con un po’ di cultura di base (una laurea in Ingegneria Nucleare con tutto quello che precede) e quarant’anni di vita (una moglie, tre figli, due nipoti) e di lavoro.
Nel corso della mia lungo attività consulenziale mi sono trovato spesso a confrontarmi con aziende nelle quali era stato fatto un cambiamento radicale dei vertici con l’obiettivo di migliorare i conti e la redditività. Quasi sempre il nuovo vertice effettuava interventi di riduzione dei costi non direttamente correlati alle attività produttive (innovazione, formazione, promozione, manutenzione ecc.) con il risultato di ottenere un beneficio immediato sui conti e sulla redditività. Ma, come si può facilmente immaginare, nel medio periodo questi interventi portano necessariamente alla perdita di competitività dei prodotti e servizi di riferimento (qualità, costi, prezzi ecc.) con la conseguenza di portare presto ad un nuovo peggioramento dei conti, se non al disastro o al fallimento.
Nell’azienda Italia, a mio avviso, è successo qualche cosa di analogo. Fortunatamente, uno stato non può fallire, ma può andare verso il disastro economico e sociale come conseguenza di scelte politiche sbagliate. Il governo di centro sinistra, ed in particolare il suo capo Prodi, si vanta tanto di aver messo a posto i conti dell’Italia; e questo è un dato di fatto incontestabile; ma a quale costo? Si vanta inoltre di aver recuperato svariati milioni di Euro di evasione fiscale.
Secondo i media, la pressione fiscale è aumentata del 2%; mentre il gettito fiscale è aumentato di percentuali ancora più significative per effetto anche del recupero dell’evasione.
A questo punto non dobbiamo meravigliarci se siamo diventati il fanalino di coda nella crescita economica. Questa è la logica e diretta conseguenza dell’aumento della pressione e del gettito fiscale.
Infatti, le maggiori risorse finanziarie acquisite dallo Stato sono state sottratte alle aziende ed ai privati per essere dirottate verso investimenti pubblici, notoriamente meno produttivi degli investimenti privati.
Cosa sarebbe successo se questo 2 e più percento fosse rimasto alle aziende e ai privati cittadini? La risposta è molto semplice. Poiché in finanza, come in natura, nulla si crea e nulla si distrugge, le risorse non sottratte alle aziende sarebbero state utilizzate dalle aziende stesse; per che cosa? Per migliorare i prodotti ed i servizi. Per essere quindi più competitive e contribuire come conseguenza alla crescita del sistema Italia. E il 2 e più per centro sottratto ai privati? Come sempre sarebbe stato destinato prevalentemente ai consumi, e quindi ad alimentare la catena produttiva dei relativi prodotti e servizi.
Probabilmente questa mia nota non verrà letta da nessuno. L’ho scritta per uno sfogo personale, ma con il segreto desiderio di contribuire ad alimentare il dibattito sull’analisi delle cause che hanno determinato questa situazione economico sociale dell’Italia, e, soprattutto, sui grandi interventi da fare per migliorare questa situazione.

domenica 16 dicembre 2007

Conferenza di Bali

Conferenza di Bali sui cambiamenti climatici

Con il "quasi" accordo raggiunto a Bali al termine di due settimane di dibattiti, in tempi relativamente brevi diventerà ancora più pressante la spinta al cambiamento dei processi di business e di lavoro in tutte le attività pubbliche e private. Non più solo il problema dell'evoluzione delle tecnologie e della globalizzazione, ma anche cambiamenti legati alla soluzione del problema della riduzione delle conseguenze delle attività dell'uomo sul clima. Quindi, cambiamenti dei processi produttivi che richiedono l'utilizzo di fonti energetiche; ma ancora, e sempre di più, riduzione dell'utilizzo dei mezzi privati inquinanti per gli spostamenti di persone e merci.

Si ripropone ancora una volta il tema trattato nel mio libro "L'innovazione dei processi di Business", di cui ho riportato alcuni stralci nel mio sito grazianoferrini.it

sabato 8 dicembre 2007

La prima alla Scala con il Tristano e Isotta di Wagner

Questa prima con un'opera non Italiano non la ho proprio mandata giù.
Siamo la culla della Lirica nel Mondo. La scala è il tempio mondiale della lirica. Abbiamo una lista di opere liriche e dei relativi autori assolutamente unica al mondo. Verdi, Puccini, Donizetti, Bellini, Mascagni ecc. Sarebbe interessante se qualche melomane facesse una statistica del numero delle opere liriche italiane ancora rappresentate nel mondo, rispetto al totale. Penso che il risultato sia di gran lunga superiore al 50%; forse 60 o 70 o forse più. Tra l'altro, non è un caso che quello che è unanimemente considerato il più gande genio musicale, e cioè Mozart, abbia musicato le sue opere più belle su libretto in italian.
Però, per la prima nel tempio modiale delle Lirica, mi vanno a rappresentare un'opera di Wagner, e per di più in tedesco. Non dico che non deve esserci spazio nei cartelloni per opere non Italiane; sicuramente Wagner, Mozart, Bizet e altri meritano spazio. Ma non nella prima della Scala.
Le notizie dei media dicono che erano presenti capi di stato e ministri tedesci e austriaci, che sicuramente hanno gradito. Ma le centinaia di nostri connazionali Vip che hanno sorbito cinque ore di opera in tedesco si saranno veramente divertiti? Gli applausi alla fine ci sono stati; e non poteva essere altrimenti, se non altro come doveroso riconoscimento per la sicura professionalità di tutti i protagonisti: cantanti, orchestra, direttore di orchestra, coro, maestranze varie. Ma hanno veramente apprezzato??
Titola il Corrierone: Tredici minuti di applausi per Barenboim; Sempre dal Correrone: "Per Napolitano è stata «un'opera straordinaria, veramente sublime. Un grandissimo spettacolo». Il ministro Rutelli ha sottolineato il «livello altissimo» dell'opera. Entusiasta anche il presidente della Regione, Roberto Formigoni, che ha definito l'opera "spettacolare" e si è detto certo che questa prima sarà «un ennesimo biglietto da visita» per la candidatura per l'Esposizione mondiale del 2015" Le uniche ciritiche alla scenografia.
Sulla stessa linea la Repubblica, che riporta, tra l'altro, il seguente commento del nostro presidente:"Un grandissimo spettacolo" è stato il commento di Giorgio Napolitano, che ha aggiunto: "Se si dovesse chiudere sulla base di stasera Milano avrebbe l'Expo" (grazie a Wagner?? ndr.).
No, No e poi ancora No. Io sono di Parma, e quindi tifoso di Verdi. Ma tutta l'Italia è rappresentata dai nostri grandi compositori. Il Nord con Verdi e Donizetti, il Centro con Puccini e Mascagni, il Sud con Bellini. Però bisognava cominciare con un'opera tedesca, in tedesco, di un compositore tedesco!!!
Metto in rete questo mio pensiero su questo tema che mi brucia, anche se non sono e non potrò mai essere presente ad una prima della Scala. Ma per quello che significa per l'Italia la lirica, i compositori italiani, le opere liriche italiane, e la Scala stessa, questa prima è a mio avviso da considerare un vero scandalo per l'Immagine nel mondo di uno dei simboli positivi più siognificativi dell'Italia.
Spero che questa mia provocazione sia vista da qualcuno in rete e contribuisca ad alimentare una discussione sul tema, sia che sia d'accordo sul mio punto di vista, sia in disaccordo e quindi favorevole alle scelte fatte dall'establishment (Comune di Milano, direzione dell'Ente Lirico, Regione ecc. ecc. ecc.).
Firmato: Graziano Ferrini
Uno che non potrà mai andare ad una prima della scala.

giovedì 22 novembre 2007

Gli inglesi credono ancora alla Befana!!

In merito alla perdita di dati riservati da parte del ministero britannico che gestisce le pensioni, almeno stando a quanto hanno riferito i nostri TG, la perdita sarebbe dovuta allo smarrimento di alcuni dischetti inviati dalla struttura centrale di gestione dei dati ad una struttura periferica. Ormai, anche i bambini sanno che i dati informatici non vengono trasferiti da un computer ad un altro tramite supporti fisici; era una roba di almeno dieci anni fa.
Da anni il trasferimento dei dati da un centro informatico ad un altro viene effettuato con la trasmissione dei dati utilizzando i sistemi di comunicazione. E' noto che internet lo possono utilizzare tutti, anche da casa, per trasmette archivi anche di grandi dimensioni. I Centri elaborazione dai di tutte le strutture medio grandi dispongono da anni di sistemi di comunicazioni proprietari, che offrono maggiori garanzie di sicurezza per la trasmissione di dati riservati. Queste strutture di telecomunicazione sono state rese sempre più sicure e sofisticate per i centri elaborazione dati delle grandi organizzazioni pubbliche e private.
Adesso il governo di sua maestà britannica si scusa con i suoi sudditi per la perdita di alcuni dischetti spediti senza rispettare alcune norme di sicurezza. Ma a chi lo vanno a raccontare? Chissà quali gravi mancanze organizzative nella gestione dei loro sistemi vogliono nascondere? Evidentemente qualcuno ha pensato che i sudditi di sua maestà credano ancora alla befana!!! Io penso di no.
Riflessione di Graziano

giovedì 25 ottobre 2007

Prodi Negoziotore con l'IRAN sul nucleare

Leggo dal Corriere della Sera del 25/10/07 che Prodi si è proposto come negoziatore con l'IRAN per i problemi del nucleare. Ma non si vergogna!! Con quale coraggio ci si può proporre per negoziare su un argomento su cui non ci sono competenze. In Italia il Nucleare è bandito, anche solo come argomento da discutere, da oltre venti anni. Tutte le esperienze e competenze che l'Italia aveva accumulato sul Nucleare civile sono rimasti al palo. Ci sono rimaste, forse, solo le competenze del tutto teoriche che possono essere state acquisite da chi ha cercato di documentarsi sul tema appoggiandosi alla documentazione disponibile, che normalmente è vecchia di anni, se non di decenni. Comunque da venti anni mancano esperienze dirette. Quale credibilità può avere un negoziatore che non può presentare credenziali significative sui temi oggetto di negoziato?
Mi viene un dubbio; Non è che l'Iran ha accettato l'Italia come mediatore, tenendo conto di un certo peso dell'Italia in campo internazionale, ma ben sapendo che in Italia il tema del nucleare è tabù da oltre vent'anni, e quindi è necessariamento un interlocutore facile da convincere (e magari da abbindolare) in quanto manca necesariamente di esperienza significativa sul tema in questione?
Italia svegliati!! Sul tema del nucleare non si può continuare così