martedì 31 luglio 2007

Come ho sconfitto il mal di schiena


Cosa e Come ho fatto

Inutile dire che non c’è la bacchetta magica; non c’è una unica azione o comportamento che, da sola, risolve un problema così complesso, diffuso e studiato. Per definire gli esercizi e le azioni più appropriate per risolvere i miei problemi ho messo insieme le conoscenza della meccanica derivate dalla mia laurea in Ingegneria con quel minimo di nozioni di medicina che si possono acquisire consultando enciclopedie mediche e articoli su Internet. Perchè nozioni di meccanica e di medicina? Perchè il corpo umano è una Macchina meravigliosa costituita da vari componenti collegati ed interdipendenti sottoposti alle leggi della meccanica. Da questa analisi ho derivato insieme di azioni, esercizi e comportamenti che, nel loro complesso, hanno contribuito a restituire al mio corpo quell’equibrio bio-meccanico che, gradualmente e progressivamente, hanno determinato la diminuzione e la eliminazione del disturbo. L’insieme delle azioni, esercizi e comportamenti da me adottati possono essere raggruppati in cinque categorie, descritte in successivi Post:

  • Bambino: esercizi ed azioni tese a recuperare gradualmente l’equilibrio bio-dinamico che possiamo trovare nel bambino.
  • Stretching: esercizi di stretching articolare, concentrati soprattutto nella zona anche-bacino, finalizzate a ridurre le sollecitazioni della zona lombo-dorsale, grazien alla maggiore flessibilità delle anche nei piegamenti.
  • Movimento: esercizi di movimento finalizzati a favorire una maggiore mobilità delle componenti strutturali del corpo che le normali abitudini di vita tendono ad irrigidire.
  • Neuromuscolari: esercizi finalizzati a riattivare i meccanismi neuro-muscolari che controllano la colonna vertebrale in posizione eretta.
  • Posture: comportamenti e posture nelle attività quotidiane e di lavoro, tese a favorire la riduzione delle rigidità articolari provocate dalle errate posture, causate dalle necessità, nonché dalle comodità, della vita di oggi.

Il mio mal di schiena: la storia
La storia del mio mal di schiena non interessa a nessuno. Una storia che probabilmente è molto simile a quella di molte altre persone che hanno avuto problemi analoghi.
Ho però ritenuto opportuno riportarla qui, per dimostrare quanto fosse serio il mio problema. Un problema che mi affliggeva da anni; da quando, nel lontano 1968, sono stato operato di ernia al disco (quarta e quinta lombare). Allora l’intervento chirurgico pareva essere l’unico intervento terapeutico efficace; nessun farmaco infatti riusciva a diminuire il forte dolore che mi teneva bloccato a letto. Dopo l’operazione ho continuato ad avere disturbi, e necessità di ricorrere a farmaci, fino a quando ho trovato un neurochirurgo illuminato che mi ha consigliato di fare del moto “naturale” per favorire il tono muscolare dei muscoli dorsali. Mi ha anche detto che un operato di ernia al disco deve sempre tenere ricordare, in ogni momento della sua vita, che l’operazione ha ridotto la capacità di movimento delle vertebre interessate dall’intervento, e quindi la flessibilità della colonna vertebrale. Comunque, da allora ho cominciato a fare con regolarità e continuità attività podistica, riducendo fino ad eliminare completamente il mal di schiena. In tal modo ho tenuto sotto controllo il disturbo per quasi trent’anni, con qualche piccola ricaduta che si è risolta in pochi giorni, con qualche aiuto farmacologico. Fino a tre anni fa, quando ho avuto una prima forte ricaduta. In quel periodo ho partecipato ad un viaggio in Egitto organizzato dal gruppo podistico di cui faccio parte, e nel programma del viaggio era prevista una sosta al laboratorio delle essenze naturali gestito dallo stato Egiziano; fra le tante essenze presentate, ci è stato illustrato il potere “miracoloso” dell’olio di sandalo per la cura dei disturbi vari articolari e muscolari, invitando i presenti interessati ad una applicazione di prova con relativo massaggio. Io, che ero in condizioni particolarmente critiche, ho accettato, con la speranza di migliorare la mia condizione. Un esperto massaggiatore mi ha fatto un massaggio con olio di sandalo nella parte interessata della schiena e, sul momento, ho avuto un beneficio, o almeno pensavo e speravo. Invece, la mattina seguente, alzandomi da tavola al momento dopo colazione, sono caduto pesantemente a terra; il ginocchio destro aveva improvvisamente ceduto. Quel massaggio aveva sicuramente peggiorato la situazione, provocando probabilmente una forte infiammazione, o forse una lesione, alla radice nervosa che controlla la muscolatura della gamba, avendo determinato come conseguenza una riduzione della capacità muscolare della gamba. In sostanza, riuscivo a stare in piedi e a camminare, ma come piegavo il ginocchio interessato cadevo a terra. La gamba interessata non mi sosteneva se piegavo il ginocchio per scendere o salire le scale. A quel punto è iniziato un periodo di vero calvario; il mal di schiena che mi impediva di piegarmi, con mia moglie che mi aiutava quotidianamente a mettermi mutande, calzoni e calzini; e in più il ginocchio che cedeva. Dolori di notte e di giorno, nonostante l’utilizzo di farmaci antidolorifici specifici. Radiografie e risonanze magnetiche riescono solo a dire che ci sono schiacciamenti degli spazi intervertebrali con principi di ernia; ne tanto meno sono stati di aiuto i vari specialisti consultati: ortopedici e neurochirurghi. Un principio di miglioramento dopo qualche mese, poi una nuova ricaduta, peggiore della prima. Quando un giorno, due colleghi di lavoro con cui parlavo dei miei problemi, mi hanno dato gli spunti che da cui ho iniziato il percorso che mi ha permesso di risolvere i problemi. Uno di loro, anche lui affetto da problemi di mal di schiena dovuto ad due ernie al disco, mi ha prestato un suo libro di “Stretching Strutturale” che descriveva una serie di esercizi che gli avevano permesso di superare alcune crisi acute di mal di schiena. L’altro collega mi ha parlato di un suo amico ancora giovane, che aveva risolto gli stessi problemi utilizzando gli esercizi del metodo Feldenkrais. Ho cominciato subito a provare alcuni esercizi proposti dal libro di Stretching Strutturale, e mi sono subito procurato alcuni libri del Metodo Feldenkrais. E soprattutto ho studiato attentamente gli esercizi proposti sia dallo Stretching Strutturale che dal Metodo Feldenkrais, concentrando l’attenzione non tanto sulle corrette modalità di esecuzione degli esercizi, ma sul motivo e sui possibili effetti che ogni esercizio poteva avere sul corpo umano, cercando di interpretare tali effetti anche in chiave bio-meccanica. Sono ingegnere, ed ho scoperto che anche il fondatore del metodo Feldenkrais era ingegnere. Così ho cominciato ad eseguire quotidianamente un mio programma ed una mia sequenza di esercizi, interpretandoli anche in funzione della mia capacità di eseguirli tendo conto delle limitazioni funzionali che derivavano dal mal di schiena e dalla limitata flessibilità articolare.
Devo dire che il finale della storia è un lieto fine. Perché già dopo poche settimane ho cominciato ad avvertire sensibili miglioramenti, e nel giro di tre o quattro mesi il mal di schiena è passato completamente ed inoltre, piano piano, ho recuperato interamente anche la forza e la funzionalità della gamba e del ginocchio destro. Ho anche ricominciato a correre, e l’anno scorso sono riuscito a correre ancora una volta la Maratona di New York, riuscendo a finirla in meno di sei ore.

Metto in circolazione in rete questa mia storia, e le conseguenti esperienze ed indicazioni, come ulteriore contributo, oltre i tantissimi già presente in rete, nella convinzione che altri, seguendo un percorso analogo, possano arrivare agli stessi risultati.